mercoledì 26 novembre 2008

Preoccupazioni di un ottimista

Voglio riportare qui il commento di una persona che ho letto in un post di Beppe Grillo, ebbene non posso che condividere le preoccupazioni, i dubbi e la filosofia di vita di questa persona, sono veramente spaventato da questa società.. e pensare che sono anche un ottimista

"che dire è tutto così folle, a volte credo di vivere un incubo... siamo schiavi di un sistema che ormai ha nomi e cognomi e noi ancora a sottostare a questa follia. la psiche umana è così controllabile e loro ci sanno giocare benissimo. io a volte mi trovo a raschiare la speranza dal fondo del barile... io cerco di consumare il meno possibile, per combattere il sistema e per salvaguardare la madre terra, è così triste che gli uomini siano da tanto su questa terra, ne abbiano combinate di ogni per essere ancora a questo punto? come siamo primitivi, viviamo in una società primitiva. l'importante è avere la macchina giusta, il vestito griffato, la colazione al 'mulino'...se poi la terra morirà.., se persone muoiono... credo che la specie umana sia l'unica specie parassita di sè stessa, le cose importanti che farebbero crescere la nostra società sono lasciate all'ultimo posto, educazione, sanità, ambiente.
io lavoro in un asilo nido e quando i genitori si lamentano perchè il nido non è aperto di sabato o fino a sera tarda mi si accappona la pelle... nessuno mai l'ho sentito dire 'questo sistema ci stà uccidendo, troppe ore di lavoro, io voglio stare con la mia famiglia, è il sistema che non va.'
sono tutti così abbindolati e incatenati che quando loro figlio che stà al nido dalle 7.30 alle 18 e poi a casa fa i 'capricci'si domandano perchè.. e quando degli adolescenti danno fuoco a un 'barbone' si domandano perchè e l'importante è INCASSARE, FAR CIRCOLARE i soldi, PRODURRE, producete a costo della vita e consumate... sono sempre più schifata e delusa. io di vita ne ho una e se la vorrebbero succhiare loro a me non va, il valore della vita è andato a finire all'ultimo posto, torna in voga solo se si parla di aborto ed eutanasia, allora sì che la vita non può morire!"
ciao mara pesci 25.11.08 17:24

mercoledì 19 novembre 2008

Parola di Renato Dulbecco

Come se più di mezzo secolo di esplosione del progresso scientifico fosse passato invano. Chi vuole fare ricerca se ne va, oggi come ieri, per gli stessi motivi. Perché non c'è sbocco di carriere, perché non ci sono stipendi adeguati, né ci sono fondi per ricerche e le porte degli (ottimi) centri di ricerca sono sbarrate perché manca, oltre ai finanziamenti, l'organizzazione per accogliere nuovi gruppi e sviluppare nuove idee. Perché non esiste in Italia la cultura della scienza, intesa come tendenza all'innovazione che qui, negli Stati Uniti, è privilegiata in ogni senso ed è il motore del cambiamento.

domenica 9 novembre 2008

Il rispetto verso gli altri e le regole di convivenza civile

Io mi chiedo come sia possibile consentire a personalità importanti della vita pubblico politica di poter fare affermazioni basate sull'istigazione all'odio e alla violenza in questo modo senza creare scandalo e prime pagine su tutti i giornali e telegiornali.. Le anime buone , i predicatori della non violenza e tutti coloro (e mi auguro che siano sempre tanti) che comunque vorrebbero vivere in uno stato in cui le regole civili funzionino veramente e in cui il rispetto verso gli altri sia un valore vero, in questo momento sentono sempre più forti le fitte allo stomaco. Sempre peggio. Sempre peggio.

ROMA - Aveva iniziato consigliando l'uso di infiltrati nei cortei ed evocando le maniere forti da parte delle forza dell'ordine. Oggi Francesco Cossiga torna a dispensare suggerimenti, non richiesti, al capo della polizia Antonio Manganelli. E sono di nuovo parole destinate ad alimentare polemiche. "Serve una vittima e poi si potranno usare le maniere forti", dice. Considerazioni tutt'altro che condivise dal presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Ci sono minoranze rumorose che poi ricorrono alle cinghie. Sono molto rumorose ma rimangono molto minoranze". Intanto il suo collega di partito e sindaco di Roma, Gianni Alemanno, critica il ministro dell'Istruzione: "La Gelmini si è mossa male". 

Cossiga: "Per il consenso serve la paura". Il ragionamento dell'ex presidente è affidato a una lettera aperta: "Un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti". Per Cossiga, che pensa alle tensioni che hanno segnato le manifestazioni degli studenti di questi giorni, è stato "un grave errore strategico" reagire con "cariche d'alleggerimento, usando anche gli sfollagente e ferendo qualche manifestante". 

La "tattica cossighiana". In pratica si tratta di disporre "che al minimo cenno di violenze di questo tipo, le forze di polizia si ritirino". A questo punto, continua Cossiga, "l'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita". 

"La gente deve odiare i manifestanti". Una situazione che farebbe crescere fra la gente "la paura dei manifestanti e con la paura l'odio verso di essi e i loro mandanti o chi da qualche loft, o da qualche redazione, ad esempio quella de L'Unità, li sorregge". Tra i danneggiamenti invocati, Cossiga si augura che possano accadere alla sede dell'arcivecovo di Milano o a qualche sede della Caritas o di Pax Christi. 

I tempi dell'intervento. "Io aspetterei ancora un po' - continua Cossiga - e solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di Bella ciao, devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti". 

venerdì 7 novembre 2008

Ma subito dopo..

Ma immediatamente dopo torna lo sconforto. Qui tutto come prima, niente di nuovo da segnalare.

10:50  Obama telefona a nove leader mondiali, ma non a BerlusconiIl presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato a nove leader mondiali che lo avevano chiamato per congratularsi per il risultato del voto del 4 novembre. Obama, secondo fonti della transizione, ha chiamato per ringraziarli il presidente francese Nicolas Sarkozy, il messicano Felipe Calderon, il sudcoreano Lee Myung-bak e i premier australiano Kevin Rudd, canadese Harper, israeliano Ehud Olmert, giapponese Taro Aso, britannico Gordon Brown e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Da Repubblica.it



mercoledì 5 novembre 2008

Speranza...


Oggi sono felice. Sono felice perchè avevo un profondo bisogno di speranza e quello che è successo oggi me ne ha data. Sono convinto che il messaggio di profondo cambiamento che arriva dalla, seppur con tutti i suoi difetti, più gende democrazia del mondo sia un vero segnale di svolta. Voglio crederci e spero che molti come me facciano altrettanto. E allora forza Obama facci vedere che veramente "change we can"!